L’infelicità è spesso una condizione dell’anima maturata nell’egoismo egocentrico e nella solitudine. La felicità appartiene alla dimensione del dare, del dimenticarsi, del mettersi al secondo posto. Condannarsi ad essere infelice è la cosa più triste che possa esistere, perché si nasce per stare con gli altri e non per ergere barriere difensive. Divorati da una rabbia inconcludente che si sfoga in insonnia, nell’esplosione di parole velenose che feriscono gli altri ma ancor prima uccidono la propria anima, si rinuncia alla dimensione della pace interiore, presi a volere chissà cosa fuori. Si ha tanto, forse troppo, ma in realtà non si ha niente. Non si vedono soluzioni ai propri problemi se non scelte estreme che hanno odore di morte e un’inquietudine nera trasporta sempre più nel vertice dell’infelicità .E’ vivere tutto questo?

anche ora mi brucia il c...o perche la ragazza che mi piace sta andando a sciare con un altro che ci sta provando alla grande con lei...e lei potrebbe starci...


ma pensarci come pensare a tutta la sfiga che ho avuto e rodersi il culo non serve a nulla...per cui fai del tuo meglio ogni secondo della tua vita...ti metti in mostra e amen...


se poi si piglia lui non so che farci....piu che dare il 110% affinche sia il contrario oggettivamente....il tutto esula da quanto posso...