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cippi4.
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Cultura
Ferrara svuota l’Auditel: con lui Rai Uno arriva a perdere milioni di spettatori
16 marzo 2011
Il grafico dell’audience di Qui Radio Londra non mente: l’Elefantino sta sulle scatole a un sacco di genteIeri ne avevamo parlato confrontando i valori medi di audience: Giuliano Ferrara ha fatto perdere un milione di spettatori a Rai Uno, con il semplice ingresso della sua rubrica. Oggi Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano fa di più, e ci descrive il grafico dell’audience durante Qui Radio Londra, per spiegarci che il crollo è in qualche modo più acuto e in questo modo la Rai ha regalato spettatori alla concorrenza, con tutti gli effetti che ci saranno sulla raccolta pubblicitaria e quindi sul costo del canone:
"Il telegiornale di Rai1 cede la linea a Ferrara (alle 20:31) con 7,5 milioni di spettatori e il 26,9 per cento di share, già con la pubblicità inizia la discesa, poi appena compare la sagoma dell’ex ministro berlusconiano il crollo è completo: meno 2,12 milioni di persone, meno 8,2 punti di s h a re . Il minuto per minuto di Qui Radio Londra è un bollettino di guerra: ore 20:36, 6,01 milioni di italiani sono sintonizzati su Rai1; ore 20:37, scappano in centomila; ore 20:38, nessun movimento; ore 20:41, esodo di 532mila s p e ttator i"
Il successone di Ferrara è confermato da quello che accade non appena il programma finisce:
"Rai1 ha bisogno di un po’ di pubblicità e di un pezzo di Affar i tuoi per risollevarsi: Ferrara è andato via da una manciata di minuti, così tornano 1,2 milioni di spettatori. Ma l’e ffetto Elefantino segna una tripletta ai danni del servizio pubblico: va male l’ascolto di Rai1, vince Striscia la notizia con il 24 per cento di share e il pubblico di Ferrara trova ospitalità a Otto e mezzo di Lilli Gruber su La7, proprio la rubrica che il direttore del Fog l i o lasciò pensando di non avere eredi. Mentre Ferrara perde 632mila italiani e 2,4 punti di share, Otto e mezzo con Eugenio Scalfari guadagna – in tre minuti – 495mila e 1,7 punti di share"
E il bello sarà quando svanirà anche l’effetto novità…
(fonte: giornalettismo.com)
Edited by cippi4 - 16/3/2011, 16:10. -
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...io ho dato una sbirciata alla prima puntata in cui parlava del Giappone...
...ieri invece ha cominciato a fare il suo LAVORO: rendere ordinarie le bestialità del suo Padrone e lavare con la candeggina le sue nefandezze...Ho provato disgusto quando ho sentito l'accorata difesa di Ruby da parte di Ferrara (ma perché gli fanno il primissimo piano su quei denti schifosi?)...la marocchina è stata definita una 'giovane immigrata che ha avuto un'infanzia complicata' (poveraccia, tutte a lei capitano!) che ha commesso degli errori e per la quale lui prega perché possa trovare la pace..E alla fine cita anche Gesù...
...no comment...
...se lo avete perso e avete il fegato di guardarlo:
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...la puntata di ieri è stata mitica...Ferrara non solo difende la Lega e il suo disprezzo per l'Italia, ma celebra 3 grandi uomini: il Papa, il Presidente Napolitano e...Umberto Bossi...che 'in qualche modo' si è integrato nella Nazione...un grande uomo e un grande partito perché - secondo lo smilzo Ferrara - nonostante le idee secessionista riesce cmq a sedere in Parlamento...un grande sacrificio...Onore alla Lega che ha accetatto l'Italia...
...fortuna di Gabibbo Ferrara è che ieri sera alle 20.35 avevo finito i vaffanculo.... -
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...il mio masochismo culturale NON ha limiti: ogni sera seguo puntualmente 'Qui Circo Londra'...e dopo l'attacco sferrato dal Gabibbo a Santoro relativo all'ex pm De Magistris, ieri non ho potuto fare a meno che aspettare e ascoltare con ansia la reazione del compagno Mikele...1-1, palla al centro... . -
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Che spettacolo indecente che deve essere.
A casa, se capiata...facciamo una corsa al telecomando quando appare per non sentirlo.
Confortanti i dati auditel.... -
binaural..
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Non ho avuto ancora il dispiacere di seguire il suo programma, ma vedendo qualche spezzone qua e là, lo trovo molto deludente. Punti di vista diversi ci vogliono, ma le sue argomentazioni sono semplicione, sembrano sfidare, senza riuscirci, l'evidenza per negarla, ovviamente. Se esponi una tesi deve essere ben costruita. Insomma, dialetticamente sarebbe stato molto più efficace Vittorio Sgarbi. Probabilmente ha ragione Travaglio: Ferrara è pro-governo per contratto. Ma se lo sei per dovere più che per passione poi si vede che il mordente manca. Insomma, Ferrara manca di credibilità... . -
cippi4.
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I miei sono itelespettatori di Raiuno per eccellenza (a casa mia Mediaset è bandita quasi completamente), ad eccezione dell'ora che va dalle 20 alle 20:45...
Io stessa non ho guardato neppure mezzo secondo di trasmissione, anche perché ritengo Ferrara un individuo squallido, aldilà delle sue posizioni filogovernative...il punto più basso l'ha raggiunto quando si è eretto a paladino dei movimenti pro-vita, candidandosi in politica.
Disgustoso.. -
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Bene Ferrara...una bella serie di insuccessi molto confortanti. . -
binaural..
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Forse è al suo tramonto... come si spera per quell'altro... . -
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..dopo l'elefantino dovrebbe - il condizionale pare d'obbligo - 'scendere in campo' un altro militante dell'amore al servizio del Padrone:
Sgarbi difende il suo nuovo programma: "Dalla Rai blocchi, ostacoli e limitazioni"
Il conduttore minaccia di non andare in onda
Roma, 13 maggio - Dovrebbe chiamarsi 'Il mio canto libero' la nuova trasmissione di Vittorio Sgarbi in partenza su RaiUno, ma il conduttore già lamenta una sorta di censura verso le tematiche trattate.
La prima puntata doveva infatti debuttare il 18 maggio e parlare di Dio e del rapporto tra religione e arte, ma sembra che l'episodio 'pilota' sia già slittato al 25 maggio. Sgarbi, infuriato, si è lamentato di questa decisione con la stampa: "Ho saputo soltanto ieri sera alle 23, telefonando io al dg Lorenza Lei, che non avrei potuto andare in onda con la puntata dedicata a Dio e che quindi si pensava ad uno slittamento al 25 maggio. Non mi sento né gradito né rispettato. Sono pronto a rinunciare, magari con una trattativa come quella che fece a suo tempo Biagi".
Insomma, lo show di 5 puntate non è ancora iniziato e già sono sorte le prime polemiche: Sgarbi non si fa molti problemi, infatti, a tirare in ballo altri conduttori RAI, nominandoli nella pretesa di ricevere il loro stesso trattamento. "Abbiamo saputo che ci chiedono di non andare in diretta bensì di registrare la puntata" afferma infatti Sgarbi, "da parte mia niente in contrario, però questa mi sembra sfiducia, perché non chiedono la stessa cosa anche a Michele Santoro e Giovanni Floris? Io vorrei essere trattato come loro. Capisco che sono molto inquietante e pericoloso, ma le scalette del programma sono state discusse in infinite riunioni. Non capisco perché debba fare paura che si parli di Dio, con me in studio c'è anche il vescovo di Noto".
Sgarbi parla di "ostacoli, blocchi, limitazioni" e non assicura nulla: il 18 maggio potrebbe anche decidere di far saltare tutto e non andare in onda, chiedendo però un risarcimento di 3 milioni di euro. Un vero braccio di ferro con il nuovo direttore generale Lorenza Lei e con la RAI, che nel frattempo conferma la partenza dello show il 18 maggio, ma solo a patto che venga pre-registrato. Chi vincerà?
Fonte: Funweek. -
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Cippi, leggendo il titolo del tuo topic ho pensato a quanto mi dispiacesse...uh pare vero! 
Se la politica italiana di sinistra ha seri problemi nel trovare un leader carismatico capace di catturare le grandi masse, e di convincerle in un progetto... la destra italiana, parimenti ha lo stesso problema sugli schermi. Se ci si pensa bene, le destra in tv ha quello stesso difetto di cui recentemente Berlusconi critica la sua avversaria, non fa altro che parlar male, e questo secondo me, è controproducente, perché si diventa banali e prevedibili, e per forza di cose si finisce nella poca credibilità. Questo sta facendo Ferrara.
Non si ascoltano opinioni, non si vedono uomini pensanti che credono in quegli ideali, ma solo: avvocati del diavolo, che sminuiscono, minimizzano, fanno baston contrario per partito preso, ridicolizzano... mai programmi di analisi, o perché no, letteralmente di partito, se fatti bene potrebbero anche esser leciti...
A differenza di Ferrara, se si pensa ad esempio a Floris, che pure si sa e si vede come la pensa, non c’è mai forzatura, ma solo libera opinione, espressa perché è semplicemente così che la si pensa, perché quello che dice crede che sia giusto, per la propria moralità e cultura, non con la palese mira di influenzare l’opinione pubblica. Anche lo stesso Santoro che è molto più esplicito, ma per carattere e per idee molto più marcate, parla per se stesso, e per chi sa la pensa come lui, fregandosene di essere seguito o meno...
La destra televisiva continua ad usare il mezzo tv, come strumento di propaganda, in maniera direi molto primitiva...ferma ai filmati degli Istituto Luce... Non dico che la sinistra non lo faccia, ma credo nella differenza tra intellettuali e servi del padrone. I primi lo fanno sempre per se stessi, e per rispettare ciò che i propri impulsi ideali gli suggeriscono, e questo vale per la sinistra quanto per la destra ( anche se forse per quest’ultimi non in tv); i secondi fanno un palese gioco che qualcuno, tale Saviano, ha chiamato “macchina del fango”, e al momento io la vedo in certi personaggi simil Ferrara... per dirne alcuni: Santanché su tutti, che a mio dire lo fa pure male, La Russa, Ghedini,Sacconi, pure Belpietro ... perché? Sono una massa di idioti decerebrati!. -
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IL FLOP DI SGARBI
Rai, sospeso programma di Sgarbi
ROMA - Considerati i dati di ascolto, la direzione di Rai1 ha deciso di sospendere il programma di Vittorio Sgarbi 'Ora ci tocca anche Sgarbi'. La decisione è stata già comunicata al critico d'arte che l'ha condivisa.
PER SGARBI POCO PIU' DI 2 MLN E 8.27% DI SHARE - L'8.27% di share con poco più di due milioni di telespettatori (2.064mila): questo il risultato in termini di ascolti del programma 'Ci tocca anche Sgarbi' del critico d'arte che ieri sera ha esordito in prima serata su Rai1. Il risultato è nettamente al di sotto della media degli ascolti delle rete per la prima serata.
GIULIETTI, SGARBI PROBLEMA AZIENDALE PIU' CHE POLITICO - "Il nuovo programma su Raiuno di Vittorio Sgarbi, una delle trasmissioni più pubblicizzate degli ultimi giorni, ha ottenuto ieri in prima serata l'8,28 di share. Come volevasi dimostrare non è solo un problema 'politico', ma é clamorosamente un problema aziendale", lo dice in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti che aggiunge "non osiamo pensare cosa sarebbe accaduto a qualsiasi altro se in prima serata avesse avuto lo stesso risultato. Per fortuna che la Rai è stata salvata da altri programmi a cominciare da 'Chi l'ha vistò che su Raitre ha registrato praticamente il doppio degli ascolti".
SGARBI SI RACCONTA, DIRETTA FIUME DAI PADRI AL FIGLIO - "Il fatto è che cominciamo. Vogliamo mostrare ciò che l'Italia è, la sua grandezza, non il male, non il pettegolezzo, non il vizio di cercare il male degli altri, vorremmo far vedere il bene". Vittorio Sgarbi comincia così il monologo che apre Ci tocca anche Sgarbi, il suo programma in diretta questa sera su Rai1. Accanto a lui, nello studio con le scenografie che ricordano la Scuola di Atene di Raffaello, c'é il vescovo di Noto Antonio Staglianò.
Prima del suo ingresso in studio una anteprima con le note di Enzo Jannacci 'vengo anch'io no tu nò, e Sgarbi ripreso a Salemi tra il suo staff, nella sua casa. Poi la sigla vera e propria con le note del Dies Irae e le immagini del giudizio universale di Michelangelo e travolgenti sequenze di catastrofi, dal crollo delle Torri Gemelle al terremoto e allo tsunami in giappone, ai Buddha fatti esplodere in Afghanistan, al terremoto dell'Aquila e quello delle Marche. E ancora le note di Lucio Battisti 'Il mio canto libero'. Poi l'ingresso in studio sull"Inno alla gioià di Beethoven.
Lui, vestito nero e camicia bianca senza cravatta, entra silenzioso applauditissimo dal pubblico in sala, in una lunga ovazione. Porta anche una capra. Ed è così che comincia a il discorso: 'Capra! capra! Capra!'. "Oggi avevo pensato di rimandare - dice Sgarbi -, per qualche ora ho pensato che avrei potuto meglio costruire una trasmissione con una struttura così solenne. Ho lavorato per sei mesi con amici pieni di entusiasmo. Ho preparato una trasmissione dedicata a Dio. (...) La puntata di oggi doveva essere dedicata a dio, ma il timore che ci fossero eretici in circolazione (il riferimento è al teologo eretico Matthew Fox, ndr) ci hanno fatto cambiare. Comunque abbiamo voluto fare la diretta perché la diretta è un simbolo di libertà".
Fonte ANSA.
Il Flop di Ferrara |
